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Il piegaciglia, questo strumento di tortura medievale
Ho iniziato ad usare il piegaciglia circa 8 anni fa. Tutto ciò che scrivo di seguito è frutto della mia personale esperienza, non sono una professionista del make-up e, proprio per questo, ritengo molto utili eventuali commenti anche “correttivi” di ciò che scrivo, specialmente per quanto riguarda la parte “teorica”!
Il piegaciglia (“curler” in inglese) è uno strumento per il trucco (poco diffuso) che serve ad incurvare le proprie ciglia donando un “effetto volume”: portando le ciglia verso l’alto apre lo sguardo.
In commercio ne esistono diverse varianti: in metallo/in plastica, manuale/elettrico, classico/a caldo, da borsetta.
Io ne ho 2, entrambi manuali ed in metallo: il mio preferito, sulla sinistra nella foto, acquistato circa 8 anni fa in una profumeria La Gardenia (non conosco la marca produttrice, ma su una delle “placche” è stampato FRALIZ) e quello di E.L.F. (linea base, 1,70€). In entrambe le confezioni è compreso un gommino di ricambio.
Come si usa il piegaciglia manuale in metallo (questo è il mio metodo):
Come per tutte le cose, è una questione di abitudine. Infatti, io lo utilizzo tenendo l’occhio chiuso (ho imparato così) mentre, ad esempio, EnKore in questo {video} tiene l’occhio aperto.
Senza aver applicato il mascara, quindi su ciglia pulite, si “impugna” il piegaciglia con pollice ed indice e si allargano le dita aprendo le “placche”. Si avvicina questo strumento di tortura medievale all’occhio (facendo attenzione a non pizzicare la palpebra mobile – assicurandosi di non sentire il metallo a contatto con la palpebra) inserendo le ciglia tra le due placche di metallo, facendole appoggiare sul gommino (MAI utilizzare il piegaciglia senza gommino protettivo!!) e si chiude il piegaciglia avvicinando pollice ed indice. Si tiene in posizione per qualche secondo, si allargano le dita (così facendo il piegaciglia si riapre) e solo in questo momento si sposta il piegaciglia (senza tirare, altrimenti le ciglia si spezzano!) poco più avanti verso l’esterno e si ripete l’operazione un paio di volte (dipende dalla lunghezza delle proprie ciglia), avanzando sulla lunghezza delle ciglia. Così facendo, l’incurvatura delle ciglia sarà graduale e quindi più naturale (non so come spiegarmi, se vi dice male ricorro alla mia innegabile dote artistica e faccio un disegnino!)
Teoricamente, il piegaciglia andrebbe periodicamente sostituito poichè, dopo vari utilizzi, teoricamente il meccanismo perde “elasticità”. Scrivo “teoricamente” perchè uso il mio amico FRALIZ ogni giorno da diversi anni e non mi sembra abbia di questi problemi, ma è opportuno fare sempre attenzione ai propri prodotti!
Al contrario, il gommino in silicone va periodicamente sostituito perchè (sempre nella mia esperienza) a lungo andare viene “tagliato a metà” dalle placche in metallo [vedi foto].
Per quanto riguarda pulizia ed igiene, ogni tanto pulisco le placche ed il gommino con un dischetto di cotone imbevuto di struccante (utilizzando il mascara waterproof uso uno struccante bifasico).
Mia opinione sui piegaciglia citati:
Premesso che mi trovo davvero molto bene con il FRALIZ (sarà l’abitudine), non riesco a dare un’opinione precisa su quello E.L.F.: non è “male”, ma personalmente non mi ci trovo! Sarà l’abitudine, ripeto, ma con questo mi sembra di avere meno controllo sul piegaciglia.
L’aspetto positivo dell’E.L.F. è (oltre al costo davvero irrisorio) quella di avere l’impugnatura ricoperta di plastica (la parte nera) e l’appoggio per il dito medio.
L’aspetto negativo del FRALIZ è trovare i gommini di ricambio! Li avevo trovati e acquistati di un’altra marca (ma non ricordo quale nè dove!) e ne ho ancora 1 di scorta. I gommini del piegaciglia E.L.F. sono più lunghi quindi non si “incastrano” bene nelle placche FRALIZ.
Insomma, in definitiva mi sento di consigliare comunque l’acquisto del piegaciglia E.L.F. per la sua qualità a prezzo irrisorio!